Cataclismi (2)

2 Set

   Pino passa mentre sto cavando un occhio alla bambolina vudù. Agito la mano ma non mi vede, così mi tocca posare spillo e bambola nel cassetto per poi partire all’inseguimento.
   – Pino!
   Non sente.
   – Pino!!
   Si volta: ha un paio di cuffie collegate a un iPod nuovo di zecca. Strabuzzo gli occhi e lancio occhiate sopra alle nostre spalle.
   – Sei pazzo?! Nascondi quell’affare, se ti vede un superiore…
   Pino sorride. Sorride! Capite? Quante volte avrò visto Pino sorridere? C’è stato un tempo in cui pensavo avesse una paresi, o qualche disturbo emotivo (oh beh, quello ce l’ha di sicuro). E invece, adesso, è qui davanti a me, in pantaloncini corti e scarpe da ginnastica, con una magliettina rossa che dice "Genius!". Un attimo…
   – Ma… non sei di turno? – chiedo.
   – No, non lavoro.
   Non ricordo di aver mai visto Pino fuori dall’orario di lavoro. Forse un paio di volte la sera, quando con quelli della chiusura decidevamo di fare un salto al pub qui vicino, ma non so se conti davvero: non parlava mai un granché in quelle uscite. Ora che ci penso bene, non credo di sapere un granché di lui.
   – Non ci becchiamo più: ho visto i turni – continua. – Venerdì me ne vado.
   – Sì, me l’hanno detto.
   E’ qui che cade il silenzio, un silenzio carico di attesa. E’ il silenzio del tante-cose-da-dire; ma quali, che non siano banali formalità? Succede che un anno e mezzo nello stesso ambiente non valga niente, non abbia alcun valore. Mentre ci squadriamo imbarazzati (o almeno, io lo sono), in questi lunghi decimi di secondo le uniche cose familiari sono il linoleum che stiamo calpestando e gli scaffali che ci circondano. Mi prende qualcosa alla pancia, poi sale fino alla testa e mi fa abbassare lo sguardo, mentre penso che quello davanti a me potrebbe benissimo essere un cliente – magari uno affezionato – e nulla più. Dov’è stato Pino in tutti questi mesi? Qui? E allora dov’ero io?
   Pino sorride di nuovo e di nuovo mi trovo a pensare che è cambiato e che qualcosa in lui mi è sfuggito ancora. Non si cambia in due settimane (o sì?): cosa sarà successo prima? Quando sarà successo?
   Alza la mano e istintivamente gliela stringo.
   – Poi ti racconto tutto. Ora vado.
   – Sì – incespico. – Oh, ci tengo: dobbiamo prenderci una birra e festeggiare.
   Annuisce, di nuovo sorridendo.
   Poi Pino se ne va. E a me dispiace.

3 Risposte to “Cataclismi (2)”

  1. Puzzo 2 settembre 2009 a 1:46 PM #

    Mi sa che di Davide non ne avevi accennato, cmq mi scuso di non aver più postato commenti ( ma lurkato tanto).

    Crescere da un bel da fare, specie quando si fanno conquiste epocali.

    Settembre per noi sarà mese di grandi cambiamenti, bisogna vedere se incrementali o drastici.

    Ti auguro tutta la fortuna possibile per il manoscritto e spero di vederlo presto accanto al mio.

  2. Puzzo 2 settembre 2009 a 1:46 PM #

    Mi sa che di Davide non ne avevi accennato, cmq mi scuso di non aver più postato commenti ( ma lurkato tanto).

    Crescere da un bel da fare, specie quando si fanno conquiste epocali.

    Settembre per noi sarà mese di grandi cambiamenti, bisogna vedere se incrementali o drastici.

    Ti auguro tutta la fortuna possibile per il manoscritto e spero di vederlo presto accanto al mio.

  3. DanteHicks 2 settembre 2009 a 2:32 PM #

    rimani sempre nei miei pensieri, Puzzo, anche quando non ci sei 🙂

Lascia un commento